Premio Letterario Nazionale “Città di Forlì”
11ª Edizione - 2013
Motivazioni

Premio Sandra Mazzini per la poesia inedita

Vincitore:

  • RITA MINNITI

Motivazione:
L'autrice si avvale delle forme e dimensioni della natura per disvelare visioni e prospettive dei propri termini interiori. Ne consegue una peculiare struttura: la parola sulla carta come feritoia da cui scrutare verso l’immensità del mondo esteriore, luogo necessariamente quotidiano eppure allusivamente ostile. L’esito è un canto che già dall’incipit si dipana morbido e lineare ma al contempo foriero di note di allarme che vieppiù rafforzano, nell’opera di lettura, quella stretta di tensione che riaffiora nelle chiuse e pare suggerire l’equazione che il mondo naturale sia la maschera di ciò che più in profondo ci colpisce.


2º Classificato

  • DAVIDE ROCCO COLACRAI

Motivazione:
Nella poesia di Davide colpisce la molteplicità e originalità delle immagini, il lettore diventa spettatore tra le righe.
I versi sono omogenei, scorrevoli, privi di cadute di tono, giungono pentagrammi nudi all’orecchio di chi ascolta.

3° Classificato

  • FABRIZIO BREGOLI

Motivazione:
Il paradigma stilistico scelto dall’autore è quello della narrazione descrittiva aperta, ricca di immagini suggestive e riflessioni personali, attraversata da pulsazioni vive ma, al contempo, di pungente rassegnazione.
Emerge l’intonazione di chi sa spillare ogni singola traccia di realtà da ciò che tocca con mano, alla ricerca di un altrove più tollerabile; ed è la vigile opera di censire ogni dettaglio della visuale prescelta che rivela l’intento di munire tempi e luoghi dell’esistere di un sigillo di durevolezza, di fioco ma persistente ardere.

Finalista

  • DANIELA CORTESI

Motivazione:
Una scrittura concisa quella di Daniela, che riesce con brevi versi a descrivere la realtà come un fotografo che scatta immagini di vita, senza retorica.
Emerge la qualità della scrittrice di usare le parole come uno sguardo infallibile e potente.

Finalista

  • LAURA GIORGI

Motivazione:
Il trittico rappresenta un interessante tentativo di intersezione tra il linguaggio evocativo delle favole e la potenza espressiva della poesia: l'autrice utilizza immagini fiabesche che rimandano al mondo dell'infanzia affinché accendano quel groviglio di meraviglia e riflessioni che la poesia sa suscitare. Temi come la malattia o la morte, assumono nuove sfumature in questo scenario tanto impalpabile e incantato quanto concreto e aderente alla realtà.
Nel complesso, originali e intrise di significato.

Finalista

  • PAOLO RODRIGUEZ

Motivazione:
Le poesie di Paolo Rodriguez raccontano tre particolari delle città in cui viviamo, riuscendo a creare similitudini con la vita di ogni uomo, con versi ironici ma anche amari che hanno un forte impatto visivo, come un pittore che trasferisce sulla tela immagini di realtà quotidiane riuscendo a descrivere con precisa abilità i propri pensieri.

Finalista

  • DANILA ROSETTI

Motivazione:
E’ una poesia intimista quella di Danila, riflessiva, a tratti dolorosa. L’autrice si muove tra ricordi, inganni, ferite mai sanate, mentre i giorni faticano a ritornare dove sono nati.
I versi scorrono docili senza inutili ridondanze.

Finalista

  • GLORIA VENTURINI

Motivazione:
L’autrice riesce a carpire la spiritualità dell’anima nella sua ricerca “tra il respiro umano e quello del vento”, “tra l’entità e l’infinito”, sospinta un desiderio di trovare il senso dell’esistenza per capire la vera essenza dell’uomo e trarre da essa la forza di vivere.

Segnalati:

  • BARBARA CANNETTI

Motivazione:
L’autrice affronta il tema dei maltrattamenti e dei femminicidi usando la scrittura come una lama tagliente che affonda dentro l’anima di chi legge, quando descrive la disperazione e la rassegnazione di tutte quelle donne che sono vittime di una violenza così assurda da togliere dignità anche quando chiede giustizia.
Rimane soltanto una solitudine infinita.


  • DONATO LADIK

Motivazione:
La vita corre e i suoi attimi sono “raggi sfuggiti al controllo del sole” che spesso i nostri “occhi distratti” non riescono a catturare. Non possiamo sapere dove corra, la vita, né cosa lascerà al suo posto quando ci abbandonerà. Possiamo però conservarne le tracce, impegnandoci nel cogliere ogni attimo per trattenerlo in noi, insieme con le emozioni provate e i ricordi di tutto ciò che abbiamo amato.
Con versi aggraziati, l'autore ci propone giochi di luce e di buio che rimandano alla bellezza e al dolore, alla fiducia nella vita e al timore della fine. Ciò che emerge è una poesia densa di umanità.


Premio Jacopo Allegretti per la traduzione di poesia

Vincitrice:

  • GIULIA DE MATTEIS
    Lingua: slovacco

Motivazione:
La vincitrice del premio Jacopo Allegretti Giulia De Matteis ha scelto per la sua traduzione le poesie d’amore Fili ("Nite", tratta dalla raccolta "Dotyky") e Amore d’autunno ("Jesenná láska", dalla raccolta "Zápalky") del poeta Miroslav Válek, tra le voci più alte della lirica slovacca del XX secolo. Amore d’autunno costituisce senz'altro una delle più note brevi liriche d'amore della poesia slovacca contemporanea. La traduzione, apparentemente semplice, eseguita da Giulia De Matteis, è caratterizzata dall'evidente volontà di riprodurre in particolare la musicalità, le qualità eufoniche, rime, assonanze e figure dell'orginale e conservarne pertanto testualità poetica. Tale apprezzabile sforzo emerge in entrambe le traduzioni, nella quali Giulia De Matteis ha dimostrato una spiccata sensibilità per la traduzione poetica. Una qualità che auspichiamo di ritrovare nella traduzione di ulteriori poesie di Miroslav Válek, che saranno pubblicate l'anno prossimo a cura del Centro Culturale L'Ortica.

2º Classificato:

  • GIOVANNI SCARABELLO
    Lingua: spagnolo

Motivazione:
La traduzione dei versi di Álvaro Valverde appare accurata e precisa nel rispetto della forma metrica e stilistica dell’originale, capace quindi di riprodurne il ritmo e, allo stesso tempo, di mantenerne inalterato il contenuto grazie a una particolare sensibilità nella resa lessicale.

3ª Classificata:

  • ROBERTA ROCCHI
    Lingua: slovacco

Motivazione:
Roberta Rocchi ha scelto per la sua traduzione le poesie di Daniel Pastirčák, poeta evangelizzatore della Chiesa dei Fratelli, autore di prose e saggista contemporaneo slovacco. Le poesie tratte dal suo libro La parola prima della parola ("Slovo pred slovom"), ispirato al più antico monumento letterario paleoslavo Il Prologo ("Proglas"), opera di Costantino (Cirillo) il Filosofo, sono destinate ad un pubblico di bambini e ai loro genitori. La traduzione cerca di tenere conto di tale specificità (si pensi all'uso della lingua popolare e accessibile), con qualche libertà lessicale e semantica riconducibile alla volontà di riprodurre in particolare ritmo e rime originari. La traduzione della poesia Essere umano ("Človek"), esprime con sensibilità la dimensione spirituale, e religiosa, del testo poetico slovacco. Particolarmente felice appare la scelta di misurarsi con, e valorizzare, un autore i cui versi, La parola prima della parola, pubblicati l'anno scorso in occasione del 1150º anniversario dell’arrivo dei Santi Cirillo e Metodio nella Grande Moravia, hanno riscontrato grande successo presso i lettori slovacchi.


Premio Irene Ugolini Zoli per la prefazione a un libro di poesie

Vincitori:

  • PAOLA DEL ZOPPO
    per la prefazione a “Alla fine è la parola” di Hilde Domin – Del Vecchio Editore

Motivazione:
Si, è vero: alla fine è proprio la parola (Am Ende ist das Wort) ad avere il sopravvento su tutto il resto, arte compresa se, però, questa fa parte di un deposito di verità.
Hilde Domin usa sempre un frasario poetico che ti porta molto in alto. Sullo sfondo di uno scenario naturale e non da palcoscenico, la poetessa ha sempre presente la shoah, l’immane tragedia del XX secolo che ha coinvolto soprattutto la sua gente. Ogni suo verso acquista un valore del tutto particolare, un qualcosa che influenza chi vi si accosta. Così è stato anche per Paola Del Zoppo. Nel tragico solco tracciato da questo “grande spirito” imbevuto di cultura tedesca, la curatrice di “Alla fine è la parola” è riuscita a penetrare e a scrutare fino in fondo il mondo della Domin, un universo avvolto nel calore protettivo della tragedia e del mito ed ora ce lo porge in un vero e proprio piatto d’argento.

2º Classificato:

  • MAURIZIO CASAGRANDE
    per la prefazione a “Compitu re vivi” di Sebastiano Aglieco – Il Ponte del Sale

Motivazione:
Suggestiva e densa di riferimenti colti questa prefazione alla poesia di Aglieco che viene scavata appieno e “sezionata” con ammirazione e rispetto. Le sofferte relazioni familiari del poeta, che tanta parte hanno in questa raccolta, sono colte con lucidità e delicatezza dal Casagrande. Con grande maestria ci guida nella complessità e profondità del mondo poetico di Aglieco alla scoperta di sentimenti, luoghi e personaggi di cui la sua poetica si nutre.

3º Classificato:

  • IVANO MUGNAINI
    per la prefazione a “I quaderni dell’Ussero: Lucianna Argentino” – Puntacapo Editrice

Motivazione:
La sincera ed intensa auto-dichiarazione di Lucianna Argentino, che apre il Quaderno dell’Ussero a lei dedicato, ci offre un sicuro aiuto per entrare nel suo mondo poetico, attraverso una selezione di testi tratti dalla raccolta “L’ospite indocile” e da altre due opere inedite, ma sono le attente parole di presentazione di Ivano Mugnaini che ci danno la chiave di lettura e le possibili risposte alle fertili domande, aperte o taciute, che incontriamo nei suoi versi. Mugnaini sa ben descrivere la cura, la serietà e l’amore con cui l’autrice “nomina” il mondo e le cose e conosce il filtro rigoroso della sua sintassi e la fluidità dei collegamenti verbali e simbolici. Consapevole dell’importanza dell’impegno critico ci svela i passi del viaggio della poetessa alla ricerca di senso e del dialogo con se stessa e con gli altri, fino a riuscire a fare interrogare anche il lettore “su quali voci e quali silenzi” si agitano nella profonda interiorità di ognuno di noi.

Finalista:

  • FRANCO GALLO
    per la prefazione a “Esecuzioni” di Alberto Mori – FaraEditore

Motivazione:
Prefazione particolarmente colta e originale, sa indirizzare verso la poesia di Alberto Mori, una poesia che colpisce sin dal primo impatto, ma che non si lascia facilmente penetrare), districando alcuni nodi di fronte ai quali si trova il lettore. Ne fa un’analisi approfondita senza che il suo testo perda in leggerezza. Piacevole anche nell’ironico andamento.

Finalista:

  • EMILIO SIDOTI
    per la prefazione a “Se la luna fosse un aquilone” di Ubaldo De Robertis – Casa Editrice Limina Mentis

Motivazione:
Il prefatore ci guida nel mondo simbolico del poeta con “sottintesi, presupposti, rimandi, intuitive finezze” (E. Pound), verificando in questo modo se vi è la possibilità di “conversare fra persone intelligenti che condividono o meno il percorso empatico indicato”.

Segnalata:

  • PAOLA DEL ZOPPO
    per la prefazione a “La domenica pensavo a Dio” di Lutz Seiler – Del Vecchio Editore

Motivazione:
La Del Zoppo, compenetrata dalla vita di Seiler, prende per mano il lettore e lo accompagna, con “paziente” sensibilità, nel processo di immersione in una poetica, che si “distacca dal vagheggiamento classicista”, fino a fargli sentire nelle vene il “cantoproprio, di un altro essere”.
Seiler infatti, per rendere universale l’esperienza di una generazione che dal mondo di “La Domenica pensavo a Dio” si trova scaraventata in una inimmaginabile nuova “ora zero”, ricorre ad una molteplicità di espedienti grafici, linguistici e “trovando risonanze in versi alterati, deformati” dall’era delle radiazioni all’uranio.
Non era facile, ma Paola ci ha fatto amare Lutz Seiler.


Premio Foschi Editore per il romanzo inedito

Vincitore:

  • LUIGI NARDELLA con il romanzo “Lo sai che è morto Fabrizio De André?

Motivazione:
Racconto della vita allegra e mesta di Donato di Nardecchia, scrittore e regista di cortometraggi in cerca di fortuna a Roma. A vegliare su questa scrittura è lo spirito di Andrea Pazienza con le sue "Straordinarie avventure di Pentothal". La storia scorre tra “pensieri scollegati, ricordi, sogni e proclami zoppi”, personaggi sghembi e incontri sbalorditivi. “Genere grottesco depresso”, come scrive l'autore nel libro, che spinge spesso il suo talento comico fino alla “satira acida e spietata”. Un romanzo che diverte il lettore e ricorda che la comicità sarà sempre un formidabile antidoto all'abiezione.

2° Classificato:

  • PIERO BALZONI con il romanzo “Io vi odio

Motivazione:
Una scrittura asciutta e tesa che disegna una vicenda duramente emblematica. La società presente, con le sue vaste ombre e le sue laceranti contraddizioni, viene osservata con l'attenzione del biologo: l'unica capace di comprendere forme sociali che tracimano nella dimensione zoologica ed appaiono veramente descrivibili solo in chiave naturalistica. Il ritmo narrativo è intenso e coinvolgente, senza cedere mai al melodramma, tentando personali soluzioni espressive forse non sempre condivisibili, ma certamente interessanti e che rivelano la consapevolezza dello scrittore.

3° Classificato:

  • ELENA CAMPOMAGNANI con il romanzo “Storia di fazzoletti e noci colorate

Motivazione:
È un romanzo fresco, ironico, sensibile, che cerca di offrire spunti empatici sul mondo intorno a noi. è una sorta di bella fiaba moderna che, però, parla della vita quotidiana, fatta di intrecci e destini che si intersecano, e che viene raccontata da moltissimi punti di vista (fra cui quelli di oggetti, animali, vari personaggi) che poi vanno a formare un’unica storia. La pluralità delle voci e la semplicità di fondo del racconto, pur risultando un po’ naïf, racchiude momenti toccanti, divertenti e anche motivi di riflessione.
La scrittura è frizzante e con un buon ritmo.

Finalista:

  • FRANCESCO CIOTTI con il romanzo “La montagna delle anime

Motivazione:
Chi scrive segue due storie: una parla della lotta tra partigiani e tedeschi sulle nostre montagne (da Ranchio a S. Sofia); mentre l'altra vicenda, collocata ai giorni nostri, narra di una giovane donna in attesa del promesso sposo bloccato in Libia.
Mentre la ragazza segue telefonicamente gli spostamenti del fidanzato, visita con la madre il territorio teatro della guerra partigiana. Le due donne passano da Ranchio, Linaro, Pieve di Rivoschio e altri paesi e la madre racconta episodi di guerra, lotte interne alle formazioni partigiane e la storia di un amore infranto da quelle lotte. Il matrimonio tra i nipoti delle parti avverse diventa quindi un simbolo di pacificazione.
La descrizione dei luoghi è bella e la narrazione degli eventi bellici molto interessante.


Finalista:

  • JOHN JOHNSON con il romanzo “L’avversario: la vita breve di Ettore Bartolomei

Motivazione:
Il romanzo narra la storia di Ettore Bartolomei, della sua carriera universitaria e delle sue vicende personali.
Il mondo universitario viene rappresentato come un luogo in cui si intrecciano ambizioni e rivalità che rendono i rapporti pericolosi e il clima poco sereno. La scrittura è esperta e complessa.
La narrazione delle vicende procede con un ritmo intenso che trova delle brevi soste nelle lettere (quasi sempre della madre) inviate al protagonista.