Premio Letterario Nazionale “Città di Forlì”
10ª Edizione - 2012
Motivazioni

Premio Sandra Mazzini per la poesia inedita

Vincitore:

  • Giorgia Cipelli

Motivazione:
E’ una silloge piena di carisma, omogenea, diretta e ben costruita, quella di Giorgia Cipelli. L’autrice si muove tra versi profondi, scorrevoli, senza cadute di tono, velati da un leggero ermetismo. Colpisce la consapevolezza di Giorgia di essere viva, anche se non si accontenta di desideri incagliati mentre misura l’incomprensibile della vita.


2ª Classificata

  • Tiziana Monari

Motivazione:
Per la capacità di raccontare il dolore e la morte senza veli, senza retorica, senza paura. Si percepisce un contatto profondo, un'immedesimazione che lacera senza scrupolo qualsiasi forma di giudizio, risuscitando la sensibilità e il coraggio di stare di fronte a paure e situazioni possibili per chiunque, e presenti in ogni essere umano.
La Poetessa è spettatrice di ciò che scrive, e ciò che mostra rende più ricchi, senza illusioni, meno artificiali.Una poesia piena, gonfia di immagini, di esperienze ineluttabili, drammatiche, che oltrepassano i confini dei nostri perché.
A nessuno piace leggere di dolore e di morte, è vero: neanche a quei “bimbi con sciarpe di lana che sono solo poesia”.

3° Classificato

  • Giuseppe Mandia

Motivazione:
Il poeta merita le terza posizione, secondo la Giuria, per questo personale modo di periodare nei versi in modulazioni variate, e per le descrizioni oculate  con metafore minuziose ma anche leggere,disincantate, e se in qualche passaggio prevale una certa nostalgia malinconica, c'è sempre, di rimando, un'apertura ariosa.
La poetica più riuscita, la si trova nel brano "Risveglio"poiché ogni giorno (con le sue stesse parole) è "sentiero rugiadoso alla vita... che alleverà versi caldi finacché la luna non dimentichi il suo velo".

Finalista

  • Rodolfo Vettorello

Motivazione:
Sono lievi le parole che accompagnano concetti profondi o descrizioni di paesaggi che toccano il cuore, eppure nel loro scorrere sulla carta suggeriscono all'animo di chi legge le emozioni di un tramonto su una laguna, la struggente lontananza di due scie che si allontanano per sempre o la memoria di un particolare odore sentito in un giorno che ricorda lontananze di spazio e di sentire.
Nello spegnersi del tempo che rimane da vivere cosa è più importante della memoria che ogni vissuto crea in noi e del modo in cui ci si insinua nel profondo lasciando una traccia indelebile? La memoria che imprigiona il nostro sentire diventa la vera illusione che ci portiamo dentro, perchè tutto cambia in continuazione e siamo solo noi che vogliamo ricreare o ricercare ciò che abbiamo vissuto, per rigustarlo ancora, ma “ è cambiata l'ora agli orologi” e noi ci incamminiamo “ verso il precipizio”.
Auguriamo al poeta che il “suo precipizio” sia accogliente e dolce come il suo descriverlo.

Segnalati:

  • Raffaello Spagnoli

Motivazione:
Siamo attori incerti sul palcoscenico che è la vita. Conosciamo a memoria la nostra parte, eppure la voce ci tradisce e “stare in equilibrio sulla scena ci assassina i piedi”. Il sipario si chiude e noi restiamo con tante scuse e qualche rimorso come unici spettatori...
Tramite immagini delicate ma incisive, l'autore ci mette di fronte alla precarietà del futuro e al “sapore graffiante” di ciò che è passato. Ma soprattutto, ci invita ad apprezzare la bellezza del presente, a catturarla con la lingua, come si fa con i fiocchi di neve. Bellezza che non dovremmo, non dobbiamo, lasciare che ci sfugga.


  • Giancarlo Interlandi

Motivazione:
L’autore in queste 3 poesie si interroga su come la vita può presentarsi a seconda delle scelte che si fanno e pone delle ipotesi su cosa potrebbe accadere se potessimo cambiare le nostre esistenze diventando attori di noi stessi e non più soltanto spettatori. Il coraggio di scegliere che si contrappone alla sconfitta dell’arrendersi alla quotidianità.

  • Vanes Ferlini

Motivazione:
Questo trittico di poesie dedicate a tutti coloro che con l’esempio, la parola e le azioni hanno contrastato e ancora combattono ogni giorno la mafia, merita di essere segnalato come una voce potente che ribadisce la volontà di ribellarsi all’omertà.


  • Leila Falà

Motivazione:
L’autrice riesce a descrivere situazioni anche difficili trasformandole attraverso l’ironia in metafore che strappano un sorriso e sdrammatizzano il quotidiano vivere rendendolo più leggero.
E’ raro trovare una scrittura ironica che merita senza dubbio una rilevanza, per questo motivo la giuria ha voluto segnalare questa poetica originale.


  • Mauro Barbetti

Motivazione:
Queste poesie ermetiche sono degne di menzione per la descrizione precisa ed essenziale che caratterizza la trilogia dell’autore.


  • Paolo Polvani

Motivazione:
L’autore va segnalato per la scrittura priva di retorica e la semplicità con cui descrive stati d’animo anche tristi.


  • Benito Galilea

Motivazione:
Queste tre poesie sono da ritenersi valide sia per la scrittura sia per la capacità di emozionare il lettore attraverso immagini evocative.



Premio Jacopo Allegretti per la traduzione di poesia

Vincitrice:

  • Marilena Fonti
    Lingua Inglese

Motivazione:
Le traduzioni delle due poesie "Night Poem" e "Variation on the Word Sleep" di Margaret Atwood restituiscono intatta l'intensa musicalità dei versi originali. Inoltre, grazie a misurate e al tempo stesso motivate scelte metriche e lessicali, le versioni proposte intitolate "Notturno" e "Variazione sulla parola sonno" permettono al lettore italiano di accedere al contenuto poetico, ardente e profondo, espresso dall'autrice canadese. La giuria ha dunque ritenuto degna di premiazione questa proposta traduttiva, apparsa come la più sensibile e attenta agli aspetti principali che caratterizzano la trasposizione poetica da una lingua all'altra.

2ª Classificata:

  • Marta Calanca
    Lingua Inglese

Motivazione:
Già la scelta è parsa felice e così la traduzione che non risparmia al lettore l’intensità del messaggio che l’autore tende a infondere pur nella sua semplicità.
La traduttrice ha saputo cogliere l’anima di Seamus Heaney con parole facenti parte di un linguaggio, forse aulico, ma non per questo meno pregnante di significato per ciò che l’autore vuole denunciare; la traduzione mantiene quindi la profondità e l’intensità del messaggio originale.

3ª Classificata:

  • Jessica Imolesi
    Lingua Spagnola

Motivazione:
Pregevole ed elegante traduzione di entrambe le poesie della poetessa spagnola Carmen Conde, in cui si apprezza soprattutto lo sforzo nella riproduzione della metrica originale, con una resa lessicale comunque accurata e linguisticamente appropriata.

Finalisti:

  • Floriana Marinzuli
    Lingua Inglese

Motivazione:
La giuria, compiaciuta del buon livello delle traduzioni della poetessa inglese Jo Shapcott, ha ritenuto meritevole di comparire tra la rosa dei finalisti la traduttrice FLORIANA MARINZULI, riconoscendo la validità complessiva in entrambi gli elaborati e l'accuratezza della scelta lessicale, tendenzialmente di registro alto, ottenendo una buona riuscita della resa in italiano sia del contenuto sia delle sonorità dei versi, assieme alla scelta degli originali da considerarsi molto interessante.

  • Cristina Da Prati
    Lingua Inglese

Motivazione:
La giuria ha voluto segnalare anche questo lavoro di traduzione di due liriche della poetessa scozzese Kathleen Jamie perché la traduttrice CRISTINA DA PRATI è riuscita a convergere con successo due interessanti dettati linguistici dove il ritmo, riproposto in maniera elegante, sembra funzionare bene. Alcuni termini culturali specifici non sono stati mantenuti dovuto, per l'appunto, alla sua difficoltà interpretativa, tuttavia la precisa scelta lessicale di registro alto ha retto bene ed è assai credibile.



Premio Irene Ugolini Zoli per la prefazione a un libro di poesie

Vincitori:

  • Stefano Valentini
    per la prefazione a “Ad un casello impreciso” di Francesco Sassetto – Valentina Editrice

Motivazione:
Con una scrittura piana e riflessiva, Stefano Valentini partendo dal momento scelto dall’autore, “il momento giusto” per decidere la pubblicazione delle sue poesie, ci fa entrare all’interno del suo mondo poetico, con una sorta di ponderata passeggiata ricca di preziose indicazioni a semplificare il cammino. La sua prefazione la si legge con vero piacere, sia per le precise e complete note sui testi che compongono la silloge del poeta, che per tutte le annotazioni e rimandi culturali che ne fanno un piccolo saggio critico sulla poesia attuale e in particolare su quella civile. Con leggera grazia ci convince e stimola ad andare a leggere le liriche di Francesco Sassetto.

2ª Classificata:

  • Annamaria Ferramosca
    per la prefazione a “Reversibilità” di Abele Longo Edizioni Accademia di Terra d’Otranto

Motivazione:
Sì, con questa limpida disanima della poetica di Abele Longo Annamaria Ferramosca è riuscita a farci capire la “reversibilità” e cioè qual è “il rovescio del reale” tra “illuminazioni e inconsce rivelazioni” e quindi al di fuori di ogni cortina fumogena spesso dovuta ad un’Arte intesa come buona volontà dell’apparenza e non come la celebrazione, spesso entusiastica, del mondo dei fenomeni.
Grazie dunque per averci resa chiara l’immagine e, nello stesso tempo “l’impronta genetica” di un vero poeta.

3ª Classificata:

  • Sandro Montalto
    per la prefazione a “Tuttoteatro” di Liliana Ugolini – Joker Edizioni

Motivazione:
Una lezione scevra dalle solite pesanti palandrane letterarie quella di Sandro Montalto sul tema “teatro e poesia”. Un saggio corposo, anzi, ponderoso che è servito per introdurre il lettore nel “mondo” (“Tuttoteatro” Panopticon) di Liliana Ugolini. Montalto è riuscito a far luce, a sviscerare un angolino d’Arte a mio modo di vedere non troppo popolare, oggigiorno.
La Ugolini si è cimentata in testi eterogenei (dal classico al romantico, dall’irreale al surreale) dedicati al teatro e alla “mise en espace” e Sandro Montalto, con una facilità di linguaggio e una capacità di interpretare certe “profondità di pensiero”è stato davvero bravo a renderceli del tutto chiari.

Finalista:

  • Antonia Arslan
    per la prefazione a “Il bianco delle vele” di Franco Casadei – Raffaelli Editore

Motivazione:
Delicatezza e sensibilità, toni intimistici e preziosi caratterizzano la prefazione di Antonia Arslan. Una suggestiva sintesi della poetica dell’autore si coniuga a un’acuta analisi sul significato di “poesia”. Fra i versi del poeta l’anima del lettore, come dice efficacemente l’Arslan, “si arrende a una pace infinita” nella luce radente e morbida che investe persone e cose...

Segnalato:

  • Domenico Pisana
    per la prefazione a “Rumani tô cuntu” di Franca Cavallo – Itinerarium Editrice

Motivazione:
Domenico Pisana: una prefazione colta, ricca di elevate citazioni, che conferisce una dimensione universale al “tempo” ontologico del mondo di Modica cantato da Franca Cavallo.


Premio Foschi Editore per il romanzo inedito

Vincitore:

  • Paolo Triulzi con il romanzo “Polvere e macigni

Motivazione:
Ironia disincantata, lucida satira, orecchie ed occhi ben puntati e attenti al nostro presente: "Polvere & macigni" è un tentativo, riuscito, di trovare una via del romanzo che ci conduca attraverso i tempi della crisi.
In una atmosfera assurda e tuttavia molto credibile, si consuma la tragica farsa di una esistenza in cui lavoro (insoddisfacente) e vita (precaria) si fondono a creare un limbo avvelenato dove le persone appaiono in tutta la tetra falsità di maschere ed il lavoro si rivela, oltre la patina dorata dei soliti fanatici dell'eccellenza professionale, per quello che è: un rito in cui si celebra e si conserva la rigidità ottusa dei ruoli e dei rapporti di forza.
Scrittura asciutta ma non approssimativa, pacatezza smaliziata e divertita del narrare, uno sguardo distaccato ma mai estraneo, un senso del rischio calcolato e della misura tra parodia e memorialistica fanno di "Polvere & macigni" un romanzo piacevole da leggere ma che suscita riflessioni tutt'altro che lievi e superflue.

2° Classificato:

  • Fabio Filippi con il romanzo “Rossi, Gialli e altri colori che non posso dire

Motivazione:
E' un interessante romanzo corale, fatto di ricerche storiche e biografiche: parla di alcuni giovani che vivono la dittatura fascista, partecipano poi alla guerra partigiana e, attraverso le loro scelte, maturano. Bel libro di genere sull’epopea partigiana, senza indugi alla retorica o al romanticismo. L'autore colloca la vicenda vicino a noi, perciò i paesi e le montagne, teatro dei fatti, propongono immagini familiari. Questa vicinanza è evidenziata dall'uso misurato di espressioni dialettali inserite nel discorso diretto. I personaggi sono interessanti e le vicende in cui vengono inseriti pure, soprattutto quelle che riguardano la guerra. Un libro asciutto, concreto, scritto con una buona penna.

3° Classificato:

  • Silvia Cecchi con il romanzo “Regime d’autunno

Motivazione:
Il romanzo è molto ben costruito, coerente nell’ambientazione storica e sociale, interessante e credibile nel disegno delle varie figure, a cui non era facile attribuire tratti e comportamenti capaci di individuarli come “personaggi”. È condotto con un ritmo disteso che sembra voglia riprodurre quello dello scorrere del tempo sull’Appennino, lento e “disperso” nei mille rivoli della Storia/storie.

Segnalato:

  • Alessandro Mambelli con il romanzo “Pieno e vuoto

Motivazione:
“Pieno e Vuoto” di Alessandro Mambelli non è un libro per vecchi, almeno all'inizio, perché le avventure di una fatale moneta si avvicendano con ritmo intenso, offrendo paesaggi, tempi e personaggi sempre diversi che, a volte sembrano nascondere, e neanche tanto, il gusto di disorientare il lettore.
Poi però ci si abitua a questo ritmo e si finisce con lo stare volentieri al gioco e apprezzare l'agilità delle invenzioni.